1 – Esplorare il Castello Malatestiano
Presidio difensivo in una zona di confine, è il frutto di quel fenomeno chiamato Incastellamento che coinvolse la penisola italiana tra il X e il XII secolo allo scopo di sottrarsi alle nuove ondate di invasioni saracene, ungare e normanne.
Il Castello è formato da una doppia cinta muraria: la prima che racchiude il borgo abitato e la seconda a difesa e protezione della Rocca quadrilatera con possenti torri poligonali . In origine il sistema difensivo era arricchito di tre fossati e relativi ponti levatoi, che assieme alle sentinelle sui camminamenti di Ronda e sui torrioni rendevano questo luogo inespugnabile.
Percorrendo la via principale si può notare il caratteristico impianto dell’abitato a spina di pesce con il preciso intento urbanistico di regolamentare il deflusso delle acque piovane e canalizzare i venti.
2 – Sostare all’ingresso del Borgo
La porta di accesso al Borgo, con l’attuale portone firmato e datato da G. Vichi nel 1697, fino ai primi del ‘900 restava chiusa durante la notte. Anticamente era l’unico ingresso delle mura ricavato da una torre che, nel tempo, ha subito modifiche: innalzamento e inserimento dell’orologio con due piccole campane.
Sulla facciata si possono notare due lunghe feritoie, a testimonianza della presenza del ponte levatoio e stemmi in travertino ci raccontano delle nobili casate che hanno abitato questi luoghi.
3 – Percorrere i Camminamenti di Ronda
In un tratto della cinta muraria che protegge il Borgo si ha la possibilità di percorrere il Cammino di Ronda, che come consuetudine, dalle prime fortificazioni offriva la possibilità di controllare e difendere dall’alto il castello.
I soldati erano protetti dall’esterno tramite una merlatura e avevano la possibilità di lanciare frecce e oggetti dalle feritoie o dagli spazi aperti ricavati tra un parapetto e l’altro.
Da quassù sicuramente la vista e il panorama da Gabicce a Cesenatico sapranno ricompensare anche il visitatore più restio alle altezze.
Al termine del percorso e prima di scendere di nuovo tra i vicoli dell’abitato, lo sguardo si posa al Bastione poligonale con enorme scarpata chiamato “S. Barbara” in onore della patrona degli artiglieri. La struttura fu fatta modificare da Sigismondo Pandolfo Malatesta in seguito all’avvento delle nuove armi da fuoco, per renderla più resistente agli assalti.
4 – Ammirare la Roccaforte
Elegante ed imponente si accede al suo interno attraverso l’ormai stabile ponte levatoio e una volta giunti nel cortile si può ammirare la mole della primigenia Torre de Griffo inglobata nella struttura malatestiana e divenuta Mastio. Tale torre costruita prevalentemente in laterizio e materiali di recupero, è l’attestazione dell’antichità del borgo di Gradara, vero e proprio primato di longevità, risalente a prima del 1100.
Il cortile si apre con un porticato adorno per metà di robuste colonne costituite da elementi di recupero e l’altra di strutture leggiadre che ci raccontano dei fastosi rifacimenti e restauri avvenuti alla fine del ‘400 per volontà di Giovanni Sforza, tanto celebre in quanto primo marito della bella Lucrezia Borgia, figlia naturale di Papa Alessandro VI.
Entrati nel Mastio si accede attraverso una moderna scala di legno al piano nobile del palazzo e in ogni stanza si ha la sensazione di poter toccare con mano il medioevo di Gradara.
5 - Scoprire le stanze della Rocca
Sulle pareti della prima sala troviamo la scacchiera dipinta a secco uno dei simboli araldici dei Malatesta e una traballante scala che conduce al piano superiore alla stanza del Torregiano, punto più alto del mastio dal quale si poteva controllare tutto il territorio attorno al castello ed avvistare l’eventuale nemico.
La seconda sala denominata di Sigismondo e Isotta per le decorazioni del soffitto e delle pareti che riportano le iniziali S e I congiunte che, secondo gli storici più romantici, rappresenterebbero l’unione tra il nome di Sigismondo Pandolfo Malatesta e Isotta degli Atti, sua amante prima e terza moglie poi.
La piccola saletta che segue, conserva in alto sulle pareti una teoria d’immagini sbiadite che illustrano la Passione di Gesù, la Resurrezione e la Vittoria sull’Immondo con la scacciata dei demoni riferibile alla mano di Amico Aspertini, pittore bolognese al servizio della famiglia Sforza.
A metà percorso si trova il Camerino di Lucrezia Borgia che secondo tradizione fu commissionato per la bella fanciulla dal marito Giovanni durante i lavori di ristrutturazione della fine del ‘400. Ambiente ricavato da un torrione ad angolo che all’epoca malatestiana aveva il compito di difendere il secondo accesso alla rocca tramite delle botole, ancor oggi visibili sul pavimento per la difesa piombante.
Sulle pareti affreschi rappresentanti i quattro elementi della terra eseguiti per esaltare l’intelligenza di Lucrezia e il Giudizio di Paride omaggio alla bellezza della consorte dello Sforza.
Dopo aver attraversato la Camera del Leone Sforzesco e la Camera del Cardinale si giunge in una delle stanze più belle del Castello: la Sala dei Putti, affreschi risalenti al periodo sforzesco, furono eseguiti da Girolamo Marchesi e Francesco Zaganelli entrambi di Cotignola.
Si prosegue attraverso la Camera Rossa per arrivare alla Sala del Consiglio dove viene conservata una notevole sezione di affresco staccato dalla loggetta esterna attribuito al già nominato Amico Aspertini.
Passato il ponte di legno che sormonta l’ingresso della Rocca si arriva alla stanza che più di ogni altra rende famosa Gradara in tutto il mondo: è la camera dedicata a Francesca da Polenta dove tra aneddoti, curiosità e leggende è possibile evocare la tragica storia di amore e di morte di quei sventurati amanti che hanno ispirato generazioni di artisti, poeti, musicisti e letterati dopo che Dante li ha resi immortali nella sua Commedia definita poi dal Boccaccio Divina.
Prima di uscire dal piano nobile e percorrere l’ultimo ponte levatoio rimasto dei due antichi che servivano da accesso alla zona del Mastio, una sosta merita la sala della Giustizia in quanto qui è esposta una delle opere più importanti del pittore Giovanni Santi, celebre artista di Urbino alla fine del ‘400 e padre di Raffaello Sanzio.
Scesi in cortile, il percorso di visita continua nella Cappella della Rocca abbellita da un opera in terracotta invetriata di Andrea della Robbia e nel Corpo di Guardia ambiente destinato probabilmente alla guarnigione.
Se oggi possiamo visitare il Castello allo stato attuale è merito sicuramente degli ultimi due castellani che con amore, passione e dedizione hanno acquistato e restaurato la struttura negli anni 20 del ‘900 trasformandola nella propria dimora: Umberto Zanvettori e Alberta Porta Natale, quest’ultima vissuta a Gradara fino al 1983.
6 – Evocare la storia di Paolo e Francesca
Appena arrivi ai piedi del Castello di Gradara ti accorgi che qualcosa sta per cambiare: si è catapultati indietro nel tempo tra le mura di un luogo incantato dove dame e cavalieri hanno vissuto le loro storie d’amore e di guerre. Qui si può conoscere la tragica storia di Francesca e del suo amato Paolo resa immortale dai versi delle Commedia dantesca che tanto hanno fatto e faranno sospirare milioni di studenti.
Con i versi più famosi del V Canto dell’Inferno dantesco evochiamo la storia di Paolo Malatesta detto il Bello e Francesca da Polenta sua amata, già sposa del fratello maggiore Giovanni Malatesta soprannominato Giangiotto lo sciancato
… Siede la terra dove nata fu su la marina dove 'l Po discende per aver pace co' seguaci sui. Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella personache mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense». ... Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto. Per più fïate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disïato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante». … La città in cui sono nata è posta sulle rive del mare nel punto in cui il Po scende per sfociare coi suoi affluenti. Amore, che nel cuore nobile svelto si accende, colse costui [Paolo] per la [mia] bellezza, che in seguito mi venne strappata; e il modo ancora mi vince. Amore, che non tollera che chi è amato non ami a sua volta, mi rapì della bellezza di questi [Paolo] in modo così potente, che, come vedi, ancora lo amo. Amore ci portò entrambi ad un'unica morte.Caina è in attesa di colui che ci uccise».… Un giorno noi leggevamo per divertimento di Lancillotto e del suo amore;eravamo soli e [ci sentivamo] innocenti. Più volte ci attirò lo sguardo quella lettura, e ci fece impallidire; ma solo un punto fu quello che ci sconfisse. Quando leggemmo che la bocca desiderata veniva baciata da quel famoso amante, costui, che mai sia diviso da me, mi baciò la bocca, tremando in ogni sua parte. Galeotto [o testimone] fu il libro e chi lo scrisse: quel giorno [noi] non vi leggemmo oltre».
7 – Conoscere le Chiese del borgo
La Chiesa di San Giovanni Battista si affaccia sulla piazzetta oggi intitolata ad Alberta Porta Natale, già esistente nel 1300 verrà dapprima restaurata da Pandolfo I Malatesta, poi rinnovata durante la Signoria degli Sforza.
Nel 1775 modificata completamente per volontà del marchese Barzi-Mosca che donò anche la tela con l’Assunzione di Maria, posta sull’abside. Oggi è possibile ammirare un Crocifisso ligneo del XV secolo che anticamente ornava la cappella privata della Rocca. Osservando tale Crocefisso da diverse angolature si ha la possibilità di percepire le tre espressioni del Cristo sulla Croce: Cristo Sofferente, Cristo Agonizzante e Cristo Morto.
La Chiesa del Santissimo Sacramento è un piccolo edificio risalente alla fine ‘500 eretto per volontà della duchessa Vittoria Farnese lungo la via principale che dalla Torre dell’Orologio porta alla Rocca, la quale fu rimaneggiata a metà del ‘700.
All’interno si conserva sopra l’altare una pala con l’Ultima Cena attribuita al pittore urbinate Cimatori, di fronte le spoglie di San Clemente, martire del II secolo e in controfacciata un raro organo a mantice del XVIII recentemente restaurato.
8 – Visitare il Museo Storico di Gradara
All’interno del Museo una collezione di oggetti ed utensili antichi vi porteranno a rivivere la storia del Borgo dall’epoca medievale fino alla storia recente della civiltà contadina.
La prima sezione è interamente dedicata alla storia di Paolo e Francesca, una serie di fedeli ricostruzioni di arredi e immagini offrono al visitatore elementi utili per approfondire la vicenda dei protagonisti del V Canto dell’Inferno di Dante.
Segue la parte espositiva dedicata alle torture che in epoche antiche erano purtroppo utilizzate per ottenere informazioni da persone catturate o imprigionate, della parte nemica, oppure utilizzate sugli sventurati accusati di stregoneria o per chi aveva un debito non pagato. Bastava poco per finire legati alle macchine più spaventose. Il dolore fisico e il terrore psicologico induceva la persona torturata a confessare o a “espiare il peccato commesso.
Si prosegue con un percorso “più leggero” dedicato agli attrezzi d’uso quotidiano nella civiltà contadina: il telaio perfettamente conservato che veniva utilizzato per la produzione di tessuti creando intrecci tra la trama e l’ordito dai più semplici ai più complessi; utensili per la raccolta e la lavorazione del grano, per la vinificazione e per il lavoro della terra.
Nel cuore del Museo si può accedere ad una delle grotte che caratterizzano il sottosuolo di Gradara. Grotte e cunicoli secolari sono stati scavati oltre 1500 anni fa, ben 16 ancor oggi presenti di cui 10 agibili e solo 2 visitabili.
Nel corso dei secoli l’utilizzo delle gallerie è cambiato con l’evoluzione del Castello, infatti una delle ipotesi più attendibili sostiene che furono create come centri di culto bizantino e in epoca medievale erano una probabile via di fuga in caso d’assedio.
9 – Partecipare ad uno spettacolo al Teatro dell’Aria
Il Teatro dell'Aria si trova subito fuori dal centro storico, lungo la Passeggiata degli innamorati. Il pubblico verrà deliziato con dimostrazioni pratiche di rapaci in volo, in mirabolanti evoluzioni nell'aria sotto il comando del falconiere, oggi praticato come hobby ma anticamente necessario per procacciare cibo.
Probabilmente di origine medio-orientale già praticata dai Sumeri, si dovrà aspettare molto tempo prima del suo arrivo in Europa grazie ai Barbari. Durante il medioevo si sviluppò notevolmente fino a divenire un aspetto fondamentale della vita del nobile europeo. In epoca rinascimentale, presso le corti raffinate e amanti del lusso, la falconeria divenne arte vera e propria, un privilegio esclusivo della nobiltà.
Sarete condotti nella storia della falconeria, spettacoli di falchi, aquile, avvoltoi e gufi che si esibiscono su uno sfondo del tutto eccezionale come il maestoso Castello di Gradara.
10 – Assistere agli eventi in programma al Castello
Un ricco calendario delle manifestazioni che si svolgono nello splendido borgo sarà l’occasione per conoscere al meglio Gradara, la sua storia, la sua tradizione e la sua cultura.
Eventi per tutti i gusti :
Gradara d’Amare, per vivere l’atmosfera romantica nel Borgo dei Borghi 2018. Location appropriata per festeggiare San Valentino, il Santo protettore dei matrimoni e dell’armonia fra gli innamorati. Tra cene a tema, eventi e suggestivi scorci Gradara regalerà il sogno romantico.
Assedio al Castello per evocare l’epica impresa che nel 1446 consacrò il Castello di Gradara a presidio inespugnabile.
Fatti storici e personaggi prendono vita attraverso un docufilm per narrarci del lungo assedio alle mura del castello per mano del grande Federico da Montefeltro e Francesco Sforza suo alleato. Gradara difesa dai valorosi gradaresi e dal loro signore Sigismondo Pandolfo Malatesta ebbero la meglio.
The Magic Castle per far sognare il pubblico di ogni età! Artisti internazionali creano la magia con arti sceniche e visive in un contenitore eccezionale come il borgo di Gradara. Il castello per 4 giorni si trasforma nelle quinte di un teatro a cielo aperto dove draghi, elfi, folletti, mangiatori di fuoco saranno i protagonisti dal tardo pomeriggio fino alla mezzanotte, in un racconto magico ed emozionante.
Castello di Natale dalla fine di novembre al 6 gennaio si potrà assistere alle tante iniziative proposte per bambini e famiglie: giochi, animazioni, castagne e vin brulè per riscaldare le giornate più fredde, le vie del borgo saranno arricchite da mercatini di piccolo artigianato rigorosamente Made in Italy e tutto il castello sarà addobbato a festa per vivere la magia del natale in questo luogo incantato.
INFO UTILI e BIGLIETTI D'INGRESSO
Biglietto d’ingresso ROCCA DI GRADARA
Intero: Euro 8,00
Ridotto: Euro 4,00 - cittadini dell'Unione Europea da 18 a 25 anni - insegnanti di ruolo nelle scuole statali
Gratuito: Euro 0,00 - Domenica al Museo: ingresso libero la prima Domenica di ogni mese.
- cittadini dell'Unione Europea di età inferiore ai 18 anni - gruppi scolastici e insegnanti accompagnatori - studenti e docenti delle Facoltà di Storia dell'Arte, Architettura, Lettere indirizzo storico-artistico, Conservazione dei Beni Culturali, Accademia di Belle Arti, Scienze della Formazione - dipendenti Ministero per i Beni e le Attività Culturali - guide turistiche autorizzate nell'esercizio della propria attività - soci ICOM - giornalisti con tesserino dell'ordine
Biglietto Integrato Rocca e Camminamenti: Euro 7,00 Prenotazione ingresso per gruppi: Euro 1,00 N.B. La prenotazione facoltativa del solo ingresso (per gruppi senza guida) deve essere fatta telefonicamente presso la biglietteria della Rocca.
Info utili- orario apertura
Lunedì dalle 8.30 alle 13.00 (orario di chiusura della biglietteria)
Dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 18.30 (orario di chiusura della biglietteria)
Chiuso il 1 gennaio e 25 dicembre
Biglietto d’ingresso CAMMINAMENTI DI RONDA
Intero: Euro 2,00 Ridotto: Euro 1,00 (minori di 18 anni). Gratuito: minori di 10 anni (accompagnati da un genitore), gradaresi, giornalisti, disabili certificati.
Biglietto d’ingresso MUSEO STORICO
Adulti: € 4,00 Bambini Gratis. Particolari sconti per gruppi e comitive: € 1,50 pp
Info utili - orario apertura
Dal 15 marzo al 30 settembre aperto tutti i giorni h. 10:30/13:00 – 14:30/18:00
Dal 15 giugno al 15 settembre apertura anche serale h 20:30/23:00
Dal 1 ottobre al 14 marzo aperto solo festivi e prefestivi h 10:30/13:00 – 14:30/18:00
Apertura straordinaria su richiesta
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